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Carissimo prof…

Il prof. rancescoSaverio Succi nel ricordo degli studenti di oggi e di ieri

caro Prof. Succi, 
nessuno di noi, io per prima, le ha mai detto grazie, grazie per tutto quello che ci ha insegnato, al di là dei contenuti didattici. A lei non è mai importato più di tanto ciò che una persona sapesse, per lei era più importante ciò per cui un suo allievo mostrava interesse, ed era sempre pronto a coltivarlo, ancora ricordo gli scambi di opinioni sugli avvenimenti politici o il fatto che ci lasciasse leggere il giornale in classe. L’ho sempre ammirata per tutto ciò che conosceva e per come nutrisse una voglia di imparare che mai aveva fine. Tutto questo ha permesso di vivere le sue ore di lezione con serenità, senza pretese, come una piccola parentesi dalla frenesia della scuola. Con lei alla cattedra, ho imparato come non sia importante solo ciò che studiamo, ma ciò che siamo. Lei è sempre stato lì, pronto a rispondere alle nostre curiosità, anche se ben distanti dal rigido programma scolastico; ci ha fatto conoscere un pezzo del suo mondo, con i suoi racconti e i suoi amati consigli di lettura. Ha saputo raccontarsi in modo divertente, condividendo con noi qualche aneddoto personale -ancora ricordo le risate di quando ci raccontò dell’allarme antincendio fatta scattare in biblioteca. Ha creduto in noi, sostenendo i nostri progetti scolastici e credendo nei nostri ideali. Non l’ho mai vista arrabbiata o troppo preoccupata per qualcosa, perché lei affrontava tutto con leggerezza, proprio quella serenità con cui spero ci stia osservando, soddisfatto, ora. 
grazie di cuore 
Aurora


l professor Succi era diverso dagli altri insegnanti che ho avuto, il suo modo di insegnare così interattivo ed ironico, il suo modo di stare in aula rigorosamente seduto sui banchi vuoti, mai alla cattedra, sempre in giro per l’aula, le sue interrogazioni che quasi parevano una chiacchierata tra amici. L’aria che si respirava durante le sue ore era così spensierata proprio come lui, per un momento si dimenticavano le interrogazioni e le solite “ansie scolastiche”. Era diverso perché l’interesse per lo studente andava oltre a quelle poche ore di lezione, oltre alle materie che gli competevano. Succi dava sempre l’impressione di volerti conoscere, di voler coltivare le tue personali passioni ed in questo ti aiutava sfoderando le sue numerosissime conoscenze. Non ero una grande studiosa, lo ammetto,  ma sembrava che a Succi non importasse, e questo è strano per un professore, mi faceva sentire ugualmente al posto giusto nel momento la giusto, nella sua aula.

Un saluto caro Prof Succi, grazie per tutto quello che mi ha insegnato.
A.M.


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PROF.SUCCI
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