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Il ricordo di amici e colleghi

Francesco sei stato di fianco a me una preziosa presenza nella quotidianità del comune lavoro, vicino, attento, appassionato della conoscenza, stimolante. Ci scambiavamo opinioni e i tuoi interessi si sottraevano alla convenzionalità, suggerivi opere originali, inconsuete. Curioso sperimentatore e generoso nella condivisione, dai tuoi consigli arrivavano alla mia divertita curiosità titoli di saggi e di fumetti, romanzi e film. Così, giocando un po’ come fanno i bambini, abbiamo insieme riempito gli scaffali della biblioteca scolastica e organizzato incontri con scrittori. Sempre nella tua umile calma hai ridimensionato con un sorriso e una battuta tutti i momenti di tensione o di sconforto, riconducevi le emozioni al loro giusto peso ed è stato molto facile procedere con te accanto. Mi manchi moltissimo

Cristina   


C’è di sicuro un posto là in alto dove i buoni e i giusti vanno a stare, da cui possono allungare ancora la loro mano per sfiorarci con una carezza, per consolarci con la tenerezza di un sorriso.
Terrò lo sguardo teso, sentirò ancora la tua presenza.
Ciao,  mio caro Francesco 

Marina Romagnoli 


Ora passeggi in bici tra le stelle,  caro Franz, amico straordinario di questa vita, e lì  porta pezzetti di noi, come noi continueremo  ad essere con te nel reciproco gioco della memoria. Grazie per aver voluto percorrere questo tratto di strada insieme . Abbiamo condiviso, dialogato e imparato da te con lietezza,  abbiamo  intrecciato discorsi profondi o ameni, quotidiani o di studio. Pur nella infinita tristezza so che questo è  il vero per sempre. 

Brunella


Grazie Francesco, in questi anni la tua calma, il tuo sorriso e la tua disponibilità hanno toccato tutti noi.
Sei stato una persona a cui guardare, ora sei tu a guardaci tu dall’alto: aiutaci a seguire la traccia che hai lasciato per noi. 

Paolo Bezzi


Ogni scomparsa, soprattutto quando non annunciata da una malattia, è sempre una triste sorpresa alla quale è difficile credere, all’inizio.
Mi mancherà Francesco. Non riesco proprio a chiamarlo prof. Succi perché ci conoscevamo dall’adolescenza e abbiamo passato tanti momenti spensierati e divertenti, quasi sempre in trio col nostro amico Fabio. Memorabili gli scherzetti domenicali e le risate in compagnia, da giovanissimi. Francesco è sempre stato così: una brava persona, buona, colta, ironica, discreta e, a suo modo, affettuosa. Non ricordo uno screzio o una discussione con lui in questi 45 anni, eppure abbiamo parlato di tutto. C’era in lui sempre la stessa intelligente ironia che aveva da ragazzo, raffinata dagli studi e dagli interessi di una vita. Avevamo ripreso poi da adulti, sempre noi tre con Fabio, l’abitudine di vederci per andare a cena o a pranzo ed era l’occasione per parlare di tutto con un piacere di stare insieme impagabile. L’ultima volta abbiamo raggiunto il nostro amico in un ristorante che avevamo trovato fra Romagna e Toscana e mi sono goduto anche il viaggio in macchina da solo con lui per un paio d’ore: un piacere per l’anima e la mente. Avevamo già un obbiettivo per il prossimo incontro, sapevamo già dove andare e ci prendevamo in giro perché forse era un po’ costoso, ma il Covid ha ritardato tutto.
Caro amico, non ti dimenticherò mai, sono sicuro che hai lasciato un bel segno in tante persone.
Con affetto,
Enrico Meyer


pavana per Francesco

nella più grande biblioteca
che si possa pensare
sei salito da solo e scalzo
i tuoi libri e dischi hanno taciuto
non te ne sei accorto
è molto da te
quella notte di bora
nessuno ha udito
un sussurro d’aiuto
nell’eterna sala di lettura
ti sommerge il volume
su cui sei chinato
è molto da te
dunque non ti mancheremo
come tu sei mancato
al Grande Libraio
che quella notte vitrea
ti ha chiamato a se

Rimini, 17. 02. 2021 Lena Kuczynska


 
 

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